MODIFICA SKYWATCHER
Written by RENZO CHIAVACCI gruppo astrofili m13 firenze
Original article on m13 website
Con queste poche righe spero di poter dare qualche suggerimanto utile a chi, come me, possiede un telescopio Newton abbastanza luminoso, nel mio caso un 200mm f:5, e lo vuole utilizzare per astrofotografia. La prima cosa che ho fatto, per ottenere una maggiore stabilità , è stata quella di avvicinare il tubo alla montatura modificando la barra a coda di rondine di serie e inserito due grani per correggere l’errore conico (vedi foto 1, 2 e 3),
quindi, per migliorare il contrasto, ho rivestito internamente il tubo con del vellutino nero adesivo, che poi ho verniciato con una bomboletta di vernice nera per marmitte; questo perché, oltre a rendere ancora meno riflettente il rivestimento, fissa la peluria del vellutino che tende a rilasciare qualche peluzzo (vedi foto 4).
Fatto ciò, sono passato al focheggiatore, che ho motorizzato utilizzando un piccolo motoriduttore a 12V comunemente reperibile in tutti i negozi di elettronica; per applicarlo mi sono servito di una staffetta in alluminio e di due coroncine dentate (le potete trovare nei negozi di modellismo) ; per il comando mi sono avvalso di uno scatolino provvisto di interruttore a tre vie con ritorno centrale servito da un potenziometro per regolare la velocità di focheggiatura, per l’autocostruzione del medesimo basta andare in un negozio di elettronica per il materiale e per lo schema elettrico, l’alimentazione viene fornita da una batteria da 9V che troverà posto sempre nello scatolino suddetto (vedi foto 5 e 6).
La scelta della messa a fuoco elettrica è facilmente intuibile, specialmente se si utilizza una webcam o una camera CCD, le vibrazioni indotte nel ruotare a mano la manopola del focheggiatore rendono l’operazione assai frustrante.
Per rendere più precisa possibile la messa a fuoco al mirino di una fotocamera, ho realizzato una maschera di Hartmann servendomi di un cartoncino pesante che, dopo avergli praticato i due fori canonici, ho verniciato di nero opaco internamente e impermeabilizzato con del trasparente (vedi foto 7).
Ultima chicca, per velocizzare la stabilizzazione termica dello strumento, ho applicato alla culatta 3 ventoline a basso profilo per PC
(vedi foto 8).
Con tutto ciò non ho la pretesa di aver risolto tutti i problemi intrinsechi dell’astrofotografia, ma sarei già soddisfatto se, oltre che a me, qualcun’altro riuscisse a migliorare le prestazioni del suo strumento grazie all’adozione di questi piccoli accorgimenti.